Terroir e vinificazioni

Situata a ovest della Valle della Loira, nel cuore della zona della denominazione Muscadet Sèvre et Maine, la tenuta si trova a 20 minuti a sud-est di Nantes in direzione di Clisson.
Gli appezzamenti, provenienti da terroir diversi (scisti 2-mica, Gneiss, Gabbro) sono lavorati per permettere alla roccia di esprimere naturalmente la sua mineralità.
Le uve coltivate su queste terre provengono, in gran parte, dal vitigno denominato “Melon de Bourgogne”, varietà emblematica del vigneto di Nantes. L’altra parte è dedicata ai vitigni “Gamay e Folle blanche”.

Agricoltura biologica sostenibile

Nelle viti, l’obiettivo è favorire la vita del suolo e le difese naturali della pianta grazie al lavoro organico e alla canalizzazione delle energie vibrazionali che conferiscono ai vini una bella finezza.
Coltivazione del terreno poco profondo, inerbimento sottofila, trattamenti con tisane e decotti di piante (equiseto, achillea, olmaria, consolida maggiore, ortica, ecc.) che rinforzano gli effetti di piccole dosi di rame e zolfo consentendo un’efficace protezione crittogamica.
Le viti di età compresa tra 35 e 60 anni richiedono un’attenzione particolare.
L’intera azienda è gestita secondo i disciplinari dell’agricoltura biologica (certificazione Ecocert) e biodinamica (senza certificazione) con assenza di prodotti chimici.

Motoculteur-vigne-fermenterre
Label bio

Il viticoltore

Victor Cossy

Dopo aver lavorato vent’anni nel campo dell’architettura e della grafica, ho deciso di dare un senso alla mia vita e intraprendere la formazione in viticoltura/enologia dopo l’incontro con B. Chéreau nel 2016.

Quest’ultimo per tre anni mi ha introdotto alla coltivazione della vite e alla vinificazione. Nel 2019 mi ha regalato un ettaro di vigneto, coltivato in biologico dal 2007, per aiutarmi a iniziare.

Installazione fuori dal contesto familiare e idee innovative

Giovane vignaiolo non di famiglia contadina, ho creato l’azienda nel gennaio 2019 e oggi coltivo 2,60 ettari con la volontà di ampliare progressivamente la superficie fino ad un massimo di quattro ettari.

Con un tocco di innovazione e metodi ancestrali dimenticati, il mio approccio è volontario, pieno di “buon senso” e mi lascia sempre accompagnare dalla natura senza mai cercare di controllarla. Cerco soprattutto di valorizzare la terra che coltivo e di produrre così vini sani e generosi.

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